FATTI

Valentino e l’amore, tra santità e leggenda

Quella di oggi è una giornata che trascorrerà di certo nell’evocazione più o meno ripetuta (almeno in occidente) del nome di Valentino a protezione degli innamorati.
Forse la crisi mitigherà un poco gli aspetti più “commerciali” della ricorrenza, riducendo l’acquisto di omaggi di varia natura e genere, ma di certo non riuscirà ad appannare troppo la ricorrenza.
Quella che forse risulterà più in ombra è la memoria del santo, che è invece particolarmente viva a Terni, di cui Valentino è patrono.

Al santo la città di Terni ha intitolato da alcuni anni un premi speciale, San Valentino un anno d’amore: è il più importante dei riconoscimenti legati alla figura del patrono di Terni, e premia ogni anno personalità che si sono distinte per l’impegno per la pace, la solidarietà, l’unità tra i popoli e la fraterna convivenza.

«L’invito e la forza dell’amore che è racchiuso nel messaggio di san Valentino – si legge nel sito della Diocesi – deve essere considerato anche da altre angolazioni, oltre che dall’ormai esclusivo significato del rapporto tra uomo e donna. L’Amore è Dio stesso e caratterizza l’uomo, immagine di Dio. Nell’Amore risiede la solidarietà e la pace, l’unità della famiglia e dell’intera umanità».
Quest’anno il premio  è stato assegnato al card. Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, «per il suo costante impegno per la pace svolto nel corso della drammatica guerra balcanica e in occasione del 20° anniversario del tragico assedio di Sarajevo, per tenerne vivo il ricordo, affinché la memoria dei drammi del passato vissuti in Europa sia un monito e uno sprone per la costruzione dell’Europa del futuro».
Puljić si aggiunge così ai premiati delle edizioni precedenti, tra cui ricordiamo Michail Gorbaciov, David Grossman, Ingrid Betancourt,  Andrea Riccardi.

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