FATTI

Rohani : l'Iran pronto a mostrare 'maggiore trasparenza' sul programma nucleare

Il presidente iraniano eletto Hassan Rohani, nella sua prima conferenza stampa dalle elezioni, ha affermato che l’Iran è disposto ad una maggiore trasparenza sul suo programma nucleare e a riprendere una “interazione costruttiva con il mondo”,  pur non essendo disposto a sospendere l’arricchimento dell’uranio: “I nostri programmi nucleari sono completamente trasparenti. Ma siamo pronti a mostrare una maggiore trasparenza e a rendere chiaro al mondo intero che i passi della Repubblica islamica dell’Iran sono completamente all’interno di contesti internazionali”. La linea è chiara: perseguire gli obiettivi nazionali “nel percorso di salvare l’economia del paese” ribadendo quindi il diritto per l’Iran a usufruire dei vantaggi del nucleare per la propria economia, ma, e questa è la novità, attraverso un rilancio costruttivo dei rapporti internazionali attraverso la moderazione. “Il nuovo governo – ha chiarito Rohani – sarà tollerante con gli altri Paesi e da questo entrambe le parti ne beneficeranno. Spero che anche gli altri Paesi sfruttino questa nuova opportunità di avere con noi relazioni amichevoli”

Il quotidiano londinese in lingua araba Al Hayat, citando fonti iraniane vicine a Rohani, ha scritto che il nuovo presidente è disposto a rinnovare i colloqui sul nucleare in stallo con l’Occidente, attraverso la tessitura di un dialogo diretto con ciascuna delle sei potenze mondiali (i cinque membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la Germania) separatamente, al fine di chiarire la posizione dell’Iran sulla questione. Allo stesso tempo gli Stati Uniti e gli alleati europei vorrebbero stabilire al più presto se la vittoria a sorpresa di Rohani avrà effetto sulle posizioni del leader supremo Ayatollah Ali Khamenei sul nucleare e le relazioni con l’Occidente. Il capo di gabinetto del presidente americano Barack Obama si è mostrato soddisfatto per l’elezione di Rohani, “un segno potenzialmente promettente” e ha affermato che se ci sarà volontà “di fare chiarezza su questo programma nucleare illecito, troverà un partner in noi.” Denis McDonough si è riferito anche alle intenzioni più generali del neo-presidente iraniano: “Se lui (Rohani), come ha detto nella sua campagna elettorali, è interessato a ricucire le relazioni fra l’Iran e il resto del mondo, vi è la possibilità di farlo.” Commenti quindi prudenti, ma molto positivi sulla volontà democratica del popolo iraniano per cui gli Stati Uniti esprimono rispetto e ” congratulazioni per la loro partecipazione al processo politico e il loro coraggio nel fare sentire la loro voce”. Il segretario di stato americano John Kerry si augura un cambiamento anche nelle libertà civili e nel rispetto dei diritti umani: “Rohani  ha promesso ripetutamente durante la sua campagna di voler ripristinare e ampliare le libertà per tutti gli iraniani. Nei prossimi mesi, egli ha la possibilità di mantenere le promesse fatte al suo popolo”.

Come è noto il presidente iraniano ha in mano le redini dell’economia e ha un’influenza importante nei processi decisionali, ma la guida suprema, l’ Ayatollah Ali Khamenei, mantiene l’ultima parola su questioni importanti, tra cui la sicurezza nazionale e il programma nucleare iraniano.
Da tempo il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali accusano Teheran di volersi dotare di armi nucleari e hanno imposto sanzioni contro l’Iran, che hanno danneggiato gravemente la sua economia e innescato un aumento dell’inflazione e della disoccupazione. Da parte sua Teheran ha sempre affermato che il suo programma nucleare è esclusivamente pacifico e finalizzato alla produzione di energia. Per questo, nella conferenza stampa Rohani ha chiarito che “priorità” del nuovo governo sarà l’economia del paese.

Nei risultati delle elezioni annunciati il sabato, Rohani ha segnato un sorprendente e schiacciante vittoria sui suoi avversari, ottenendo la maggioranza al primo turno.
Il nuovo presidente ha descritto così il suo successo elettorale: “è stata qualcosa di più di un’elezione, è stato un appello della maggioranza della popolazione alla moderazione e al rispetto e contro l’estremismo. Non dimenticherò le promesse fatte prima del voto, ma quello che posso dire è che l’epoca della tristezza è finita”.
Nel mondo occidentale sono in molti a guardare con interesse al nuovo presidente perché potrebbe offrire quel margine di manovra necessario per giungere al disgelo diplomatico, dopo che con il presidente Mahmoud Ahmadinejad ogni trattativa si era arenata in una cornice di un grave inasprimento dei toni. Per questo è molto probabile che il nuovo corso iraniano sarà un argomento chiave nelle conversazione nel vertice G8 in Irlanda del Nord.

La conferenza stampa, trasmessa in diretta dalla tv di stato, è stata interrotta improvvisamente da un uomo del pubblico presente che ha urlato uno slogan a favore del leader riformista Mirhossein Mousavi, candidato rivale di Mahmud Ahmadinejad alle precedenti presidenziali, tuttora agli arresti domiciliari. “Rohani ricorda, Mirhossein dovrebbe essere qui”, è riuscito ad urlare l’uomo prima di essere fermato e portato via dalle forze di sicurezza. Sull’episodio Rohani ha dichiarato che la questione della liberazione di Mousavi “non è compito del solo presidente”, ma anche della magistratura.
Sulla vicenda siriana Rohani ha chiarito che l’Iran resta contrario a qualsiasi ingerenza straniera in Siria: “La crisi siriana deve essere risolta dal popolo siriano. Noi siamo contro il terrorismo, la guerra civile e gli interventi stranieri. Spero che con l’aiuto di tutti i paesi della regione e del mondo, la pace e la calma ritornino in Siria. La crisi siriana sarà risolta dal voto dei siriani. Siamo preoccupati per la guerra civile e le ingerenze straniere. L’attuale governo deve essere rispettato dagli altri Paesi fino alle prossime elezioni. In seguito sarà il popolo a decidere”.
Rohani assumerà l’incarico il prossimo 3 agosto.

Marco Peroni
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