FATTI

Filippine: Una svolta di pace per l’isola di Mindanao

Il 27 marzo 2014, a Manila, è stato firmato Comprehensive Agreement for Bangsamoro), a
conclusione di una lunga trattativa tra MILF (Moro Islamic Liberation
Front) e il governo filippino guidato da Benigno Noynoy Aquino.
Le
trattative che hanno portato alla firma si sono svolte con la mediazione
della Malaysia, e la presenza di un Gruppo di Contatto di cui fanno
parte 4 organizzazioni internazionali, interpreti delle ragioni della
società civile nel negoziato, tra cui la Comunità di Sant’Egidio.
Si
tratta di un momento storico per le Filippine e per tutta l’area del sud
est asiatico, dove la coabitazione tra gruppi etnici e religiosi è
motivo di instabilità politica e di ricorrenti violenze.

La firma di ieri segna un passaggio di grande importanza per tutta la regione: la concessione di un’ampia autonomia alla regione – a maggioranza musulmana – che prende il nome di Bangsamoro è anche un passaggio per le Filippine ad una concezione più pluralista dello Stato, e avrà certamente un riflesso positivo sugli equillibri geopolitici della regione.
La firma dell’accordo si colloca in uno scenario molto complesso e, secondo molti dei protagonisiti di questo storico accordo, apre una fase delicata a impegnativa di implementazione della pace sul terreno, che vede in prima linea le comunità religiose e le altre componenti della società civile. Queste sono state già convocate per un grande convegno sul tema della coabitazione e del dialogo il prossimo giugno, a Cotabato, la capitale della nuova entità autonoma di Bangsamoro, dal cardinal Orlando Quevedo e dalla Comunità di Sant’Egidio.
Nel filmato, la firma dello storico accordo

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