FATTI

Vincenzo Paglia e la Storia della povertà

È
dapprima comparsa una anticipazione sul Corriere della sera; poi, una intrigante intervista su la Repubblica da parte di Eugenio Scalfari, col titolo:  «Ama i poveri come te stesso». Infine, il volume è uscito in libreria.

Sto parlando di Storia della povertà. La rivoluzione della carità dalle radici del cristianesimo alla chiesa di papa Francesco, il nuovo libro di Vincenzo Paglia.
Vincenzo Paglia, attuale Presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, torna nuovamente su questo tema dopo un ventennio: nel 1994, infatti, pubblicò Storia dei poveri in Occidente. Indigenza e carità, un testo nel quale l’allora parroco di Trastevere tratteggiava un lungo ed affascinante viaggio sul tema dei poveri nella prospettiva cristiana, dal tempo dei Vangeli a quello di fine millennio.
Quel testo, che ha avuto una edizione aggiornata nel 2003, era da qualche tempo introvabile. Torna ora finalmente in libreria, accresciuto ed arricchito (di nuove parti e ricca bibliografia), ma soprattutto pieno di entusiasmo per il nuovo slancio che il pontificato di papa Francesco ha dato al connubio “chiesa – poveri”.
Nell’introduzione sono ricordate – tra l’altro – due cose: la frase del papa, che il 16 marzo 2013 si sbilanciò chiedendo:  «Come vorrei una Chiesa povera, per i poveri».
E la scelta del nome: Francesco, il santo di Assisi, l’alter Christus.
La centralità dei poveri nella vita della Chiesa cattolica è oggi un tratto decisivo di questa nuova stagione; e Vincenzo Paglia, in questo nuovo libro, è un po’ come uno scriba saggio.
Egli scrive: «Questa tensione nuova – una sorta di scossa che sta attraversando le comunità cristiane e una moltitudine di uomini di buona volontà – mi ha spinto a riprendere in mano […] la Storia dei poveri […] e a rileggerlo facendo emergere con maggiore evidenza la forza rivoluzionaria che la carità ha avuto e continua ad avere nella società degli uomini […] Ma quel che mi preme sottolineare è lo sguardo interpretativo […]: i venti secoli di cristianesimo mostrano chiaramente che i grandi momenti di ri-forma della Chiesa (quando cioè la comunità cristiana ha sentito l’urgenza di riprendere la “forma evangelica” di vita) sono sempre stati segnati da un rinnovato impegno in favore dei poveri. Oggi stiamo vivendo uno di quei versanti della storia che chiedono profondi cambiamenti».
Questo libro è una bussola per mantenere la direzione e non perdere il filo rosso dell’amore per il povero, che «ha traversato venti secoli di storia cristiana», anche in tempi oscuri: una chiave per leggere i segni di questo tempo nel quale ci è dato di vivere.

Paolo Sassi


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