FATTI

P. Jacques Hamel inizierà presto il proprio cammino verso l’onore degli altari

E’ notizia di ieri che papa Francesco ha autorizzato l’avvio anticipato del processo di beatificazione di p. Hamel, barbaramente ucciso a luglio da due jihadisti mentre celebrava messa nella sua parrocchia vicino Rouen, in Francia. 

Lo ha reso noto il vescovo di Rouen, mons. Lebrun, spiegando di aver ricevuto una comunicazione in merito da parte della Congregazione per le Cause dei Santi. Si legge in una nota della diocesi francese: “Papa Francesco si è espresso in maniera decisa sul martirio di p. Hamel nel corso della messa del 14 settembre che ha celebrato con mons. Lebrun, la famiglia del sacerdote e i pellegrini della diocesi. In seguito monsignor Lebrun è stato informato dalla Congregazione per le Cause dei Santi che papa Francesco ha dato dispensa per l’attesa dei cinque anni abitualmente necessari prima di aprire una indagine ufficiale in vista della beatificazione. Ringraziando vivamente il Papa per questo gesto eccezionale, l’arcivescovo di Rouen ha deciso, di avviare la procedura”.
Secondo la normativa che regola il percorso verso gli onori degli altari, in effetti, dovrebbero passare cinque anni dalla morte di un “servo di Dio”prima che si possa prendere in esame, a livello locale, diocesano, l’inizio di un processo di beatificazione. 
La deroga dà la misura di quanto la testimonianza di p. Hamel si configuri importante per papa Francesco. Il dialogo col mondo musulmano, dal 2013 un tratto distintivo del magistero bergogliano, si accompagna alla vicinanza con quanti soffrono le conseguenze dell’abuso del nome di Dio, la sua strumentalizzazione a fini di potere e di violenza. 
Del resto, già in occasione della citata messa di settembre papa Francesco aveva detto: “E’ un martire”. 
Quando a mons. Lebrun era stato chiesto di consegnare una reliquia dell’anziano sacerdote – il suo breviario – a Roma, san Bartolomeo, memoriale dei martiri del XX e XXI secolo, si era detto: “Forse è troppo presto, forse corriamo troppo. Poi ho sentito le parole del Papa e ho capito che mi ero sbagliato, lui va più veloce di me. 
A san Bartolomeo era stata letto l’ultimo messaggio di p. Hamel, una lettera rivolta ai parrocchiani alle soglie dell’estate, un breve testo che parla di solidarietà e larghezza di orizzonti: “Prendiamoci un tempo per vivere qualcosa insieme. Un tempo per essere attenti agli altri. Un tempo di condivisione: condivisione della nostra amicizia, della nostra gioia. Un tempo anche di preghiera: attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questi tempi. Preghiamo per coloro che hanno più bisogno, per la pace, per un migliore vivere insieme. Questo è l’anno della misericordia. Facciamo in modo che il nostro cuore sia attento alle cose belle, a ognuno, e a quelli che rischiano di sentirsi un po’ più soli”. 

Francesco De Palma
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