FATTI

“Fu un ‘no’ collettivo. E questo ‘no’ cambiò il mondo”: 40 anni fa la legge “Basaglia”

Nel 1961 Franco Basaglia assunse la direzione del manicomio di Gorizia: “Levò le catene ai pazienti fin da subito, riportandoli alla condizione di esseri umani. Un po’ alla volta si abbatterono le mura e caddero i cancelli, la contenzione fu prima scoraggiata e poi del tutto abolita”. Venne poi Trieste, la consacrazione di un esperimento e la chiusura dell’ospedale psichiatrico. E infine, nel 1978, a pochi giorni dal ritrovamento del cadavere di Moro, la promulgazione delle legge 180, che decretava la chiusura definitiva dei manicomi in Italia. 

E’ questa la storia narrata ne “La ‘Repubblica dei matti’”, di John Foot (Feltrinelli), che è bene leggere in un anno in cui ricorrono altri anniversari “tondi” e importanti – del Sessantotto, del caso Moro, appunto -, ma anche quello di una riforma che secondo Bobbio è stata “l’unica vera riforma nella storia d’Italia”.
La rivoluzione dell’assistenza psichiatrica fu innescata da un “No”, come tante altre cose in quegli anni di contestazione. “Fu un ‘no’ collettivo. E questo ‘no’ cambiò il mondo. Era inaccettabile che degli esseri umani venissero trattati in quel modo”. Fu il rifiuto di alcuni medici e amministratori locali di continuare a permettere trattamenti degradanti e disumani. Fu un “No” che conquistò il consenso di tanti in un clima di partecipazione e di discussione tanto diverso dall’attuale, un tempo in cui libri come “L’istituzione negata” e documentari televisivi come “I giardini di Abele” avrebbero contribuito a costruire una nuova sensibilità nell’opinione pubblica. 
Foot – che era stato conquistato da questa storia durate una sua visita a Trieste – ricostruisce tutta la vicenda con rigore storico, non limitandosi a seguire i passi di Basaglia, ma ricostruendo gli itinerari di tutti i membri dell’équipe che con lui lavorò a Gorizia, degli altri psichiatri che tentarono strade parzialmente analoghe nel Bel Paese e altrove, delle altre esperienze pilota tra cui spicca quella di Perugia, meno famosa, ma altrettanto interessante di quella che ascriviamo al movimento basagliano.
Quello di Foot non è un libro per specialisti. E’ una storia più larga, che ci restituisce il respiro di un intero periodo del nostro recente passato, e che ci fa capire come anche nel luogo principe dell’esclusione e della deprivazione è possibile mettere in atto un cambiamento profondo; come un “No” detto al momento giusto può innescare una reazione a catena, una specie di miracolo.


Francesco De Palma
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