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Il mare ha perso il suo paladino …

La notizia in Italia è passata abbastanza sotto silenzio, ma pochi giorni fa si è spento, a seguito di una grave malattia, Ian Kiernan. Aveva 78 anni.
Una vita dedicata al mare. Era un marinaio, un velista, un uomo che nel corso di una competizione sportiva, rimase sconvolto dalle condizioni del mare che lui tanto amava. Infatti, nel corso del “Boc Challenge” (competizione marittima che si svolge in solitaria) del 1986-87, Kiernan si rese conto dell’inquinamento che affliggeva i diversi oceani del mondo. Vide, a più riprese, contenitori e sacchi di plastica che, tutti vicini, formavano delle vere e proprie isole nei mari in cui navigava, mettendo serio rischio la vita di ogni creatura marina che si imbattesse in simili ammassi. 

La sua passione per il mare lo fece agire per difenderlo da un inquinamento così diffuso. Quelle isolette formatesi da rifiuti in mare, lo convinsero a dedicarsi per la difesa dei mari: nel 1989, raccogliendo volontari disposti a pulire i mari, realizzò una vera e propria “chiamata alle armi” per ripulire i mari!
Sidney era il porto di partenza, in quanto Kiernan era australiano, così pensò di sensibilizzare per primi i suoi concittadini.
Verso la fine del 1989, si tenne il “Clen Up Sidney Harbour” e l’adesione fu incredibile: ben 40mila persone accolsero l’invito di Kiernan e si ritrovarono per l’impresa.
Visto il successo della prima uscita, decise di riproporlo come un appuntamento annuale. Nacque il “Clean Up Day” che gradualmente si diffuse fino a raggiungere l’adesione di 120 paesi nel mondo.
Per la sensibilità e il suo impegno così profondo e fedele verso i mari, nel 1994 Kiernan fu nominato “Australiano dell’anno”. Nel 1998, ricevette persino un premio dall’ONU per la mobilitazione che era riuscito a suscitare in difesa dell’ambiente.
L’ecologista australiano nel corso della sua battaglia in favore del male, ha incontrato anche alleati: un giorno, il rampollo di una facoltosa famiglia, David de Rothschild si fece costruire un catamarano di 19 metri, utilizzando solamente bottiglie di plastica raccolte negli oceani. Dotato di grande fantasia, ma anche di notevole abilità pratiche, il giovane de Rothschild, ha richiesto dalla Waste Management Inc. – ditta americana che si occupava della gestione dei rifiuti – questo “innaturale raccolto del mare”.
Si trattava di 12.500 bottiglie da due litri: invece di finire in discarica, avrebbe pensato lui a come dar loro nuova vita.
Dopo averle fatte lavare, pulire ed infine pressurizzare, impiegò le bottiglie come materiale per realizzare una imbarcazione. Una volta che una così originale nave fu pronta, entrambi presero il largo il 20 marzo 2010, dopo aver varato la nave con il nome “Plastiki”. Oltre ad un materiale così particolare, l’imbarcazione aveva altre peculiarità: era dotata di pannelli solari flessibili, turbine a vento, un particolare aspiratore per la desalinizzazione dell’acqua marina e un innovativo sistema di propulsione.
L’idea di solcare i mari con una siffatta nave era quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi dell’inquinamento degli oceani, e offrendo una concreta e visibile utilità nel riciclare le materie.
Per inciso, negli Usa ancora oggi, la maggior parte degli involucri di plastica non sono riciclati e molti terminano dentro fiumi, laghi e mari. I mass media e l’avvento dell’era digitale fecero in modo che la notizia ricevette la eco che i due pionieri desideravano.
Nonostante l’impegno di Ian Kiernan, rimane ancora molto lavoro per ridare salute ai nostri mari, ma egli ha il merito di aver sensibilizzato l’opinione pubblica di tanti stati, sui danni anche irreversibili subiti dal mare e dai suoi “abitanti”, che si imbattono in quei cumuli di rifiuti di plastica, spesso con conseguenze letali.
Nel dare la triste notizia della scomparsa del “paladino dei mari”, il Guardian, ha ricordato che Kiernan «mancherà molto per la sua guida e il suo umorismo» e sperava in ogni modo che «il lavoro che lui aveva ispirato andasse avanti».
Oggi il mare cerca un suo nuovo paladino!

Germano Baldazzi

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