FATTI

I 70 anni della Repubblica Popolare Cinese

Si è da poco conclusa – è il fuso orario, bellezza! – la grande parata militare (15000 soldati schierati, “la più grande parata della storia” è stata definita) intesa a onorare i 70 anni della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. 

In piazza Tien An Men, sotto lo sguardo del presidente Xi Jinping, appena reduce dall’inaugurazione del Beijing Daxing, il più grande aeroporto al mondo (700000 mq, otto piste, 100 milioni di passeggeri), forze armate e rappresentanze popolari hanno celebrato, all’insegna dell’avanguardia tecnologica, della perfezione coreografica, della forza dei numeri, il giorno in cui Mao Zedong proclamava la vittoria sui “nazionalisti” di Jiang Jeshi e la rinascita della nazione.
Il leitmotiv del discorso di Mao quel giorno fu proprio questo: la rinascita, il riscatto. 
Reduce dalle umiliazioni dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, desiderosa di riprendere il proprio posto nel mondo dopo i “trattati ineguali” impostile dalle potenze europee e dopo l’aggressione giapponese, la Cina intendeva rialzarsi in piedi: “Uniti abbiamo abbattuto con la guerra popolare di liberazione e con la grande rivoluzione popolare gli oppressori interni ed esterni e proclamiamo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Da oggi facciamo parte della grande famiglia delle nazioni del mondo amanti della pace e della libertà e lavoriamo in modo coraggioso e operoso per creare la nostra civiltà e la nostra felicità; nello stesso tempo faremo anche progredire la pace e la libertà nel mondo. La nostra nazione non sarà più disprezzata da nessuno, ci siamo già alzati in piedi”.
La Cina prostrata del passato non c’è più. La Cina del presente è in piedi. Soprattutto da quando la nuova dirigenza cinese, a partire da Deng Xiaoping, ha chiarito che “arricchirsi è glorioso” e che si può essere “diversamente comunisti”.
Circola sui social media un video che mostra la crescita del PIL delle prime dieci economie mondiali tra il 1960 e il 2017. Guardatelo. E’ impressionante vedere come la Cina, entrata e uscita più volte dalle prime dieci posizioni, ci ritorna stabilmente e poi impenna la sua corsa, velocissima in particolare dall’ingresso nel nuovo millennio, fino a raggiungere il secondo posto dietro agli Stati Uniti nel 2010 e, probabilmente, a insidiarne il primato.
Davvero quell’immenso paese si è “alzato in piedi” e il futuro di questo XXI secolo dipenderà molto da come esso affronterà le sfide che gli si parano davanti, da come interagirà con il resto del pianeta.

Francesco De Palma
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