Commenti: Destra e sinistra nell’era della globalizzazione
Ha suscitato un piccolo dibattito l’intervento di Claudio Cerasa, direttore del “Foglio”, che sul suo quotidiano (http://www.ilfoglio.it/home/2016/11/18/news/obama-leader-europei-globalizzazione-107096/) ha rilanciato una tesi non nuova, quella dell’insufficienza dei concetti di ‘destra’ e di ‘sinistra’ a definire la gamma delle posizioni politiche di questo avvio di XXI secolo. Declinandola però in una prospettiva che sembra interessante, e che spiega la frequenza con cui le antiche categorie politiche si dividono al loro stesso interno.
Cerasa parte dall’assunto che la globalizzazione è la vera partita “planetaria”, quella che “si sta giocando in tutto il mondo”. I partiti e i movimenti tradizionali, il loro portato, il loro vissuto, i loro riti, i loro slogan, vengono pian piano sorpassati da una sfida inedita, quella “tra il partito della chiusura e il partito dell’apertura”.
Chiusura ed apertura alla globalizzazione stessa, evidentemente. Un atteggiamento più o meno capace di raccogliere la sfida lanciata dall’imporsi della realtà del villaggio globale. Una disponibilità più o meno marcata ad accettare l’accelerazione impressa alla storia dal fenomeno che sta caratterizzando il nostro tempo, da quel tornante su cui gli storici futuri si soffermeranno per sottolinearne la portata così, come facciamo noi oggi guardando al 12 ottobre 1492.
Francesco De Palma
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