Secondo l’attuale capo del
governo per le carceri occorrono misure coordinate e strutturali, non interventi
occasionali. Il
finanziamento per il lavoro dei detenuti è stato realizzato su proposta
del ministro della Giustizia Paola Severino, che ha commentato positivamente la notizia.
Ora toccherà al Parlamento, anzi per la precisione alle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, portare a compimento il decreto e renderlo operativo. Il ministro Severino ha lanciato un appello: «Confido fermamente che le Commissioni parlamentari competenti aderiranno
favorevolmente alla decisione del governo». Mentre Nicola
Boscoletto, a nome delle associazioni e cooperative che lavorano
nelle carceri chiede che «in commissione non si faccia uno spezzatino di
questi sedici milioni, magari per soddisfare esigenze elettoralistiche a
discapito di progetti che hanno estremo bisogno di ossigeno».
Quello che si è ottenuto ora è
comunque «un segnale», come ha sottolineato, esprimendo il proprio apprezzamento, anche l’associazione per i diritti dei
detenuti Antigone, che però avrebbe voluto una cifra più consistente, magari attingendo «ai fondi del piano di edilizia penitenziaria che destina 450 milioni
alla realizzazione di nuovi istituti di pena i cui lavori non sono iniziati».