Ma la pandemia c’è anche in Africa?
Il primo caso di Covid-19 in Africa è stato individuato in Egitto il 14 febbraio di un anno fa, il primo nell’Africa subsahariana il 28 febbraio 2020 in Nigeria. Da allora il numero delle infezioni e delle morti è cresciuto notevolmente, come ovunque, ma non allo stesso ritmo che in Europa e nelle Americhe.
A parte il Sudafrica, il paese più colpito dall’epidemia, nel resto del continente, in particolare a sud del Sahara, si è registrata una minore incidenza del nuovo coronavirus. Per la minore gravità della pandemia in Africa si è parlato di un insieme di concause, dalla scarsa capacità diagnostica alla giovane età della popolazione. Per cui l’impatto del virus sul continente sarebbe più economico che sanitario. E in certi stati si è persino potuto affermare di essere del tutto covid-free.
In realtà uno studio recente, apparso su medrxiv.org (da pronunciarsi “med-archive“), nuovo servizio per “preprint” dedicati alla ricerca clinica, piattaforma non-profit di un certo livello, risultato della collaborazione tra la Yale University e il British Medical Journal, contribuisce a dirci che il Covid-19 è presente a sud del Sahara esattamente come a nord, ovest ed est, che circola liberamente e che uccide anziani e meno anziani come dappertutto.
L’articolo, in questione (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.12.22.20248327v1.full) si basa sulle rilevazioni condotte in un obitorio di una grande città africana, quello dell’University Teaching Hospital a Lusaka, in Zambia. Per ogni deceduto per cui si è ottenuto il dovuto consenso parentale si è proceduto a un test nasofaringeo.
Il risultato? Su 364 test condotti tra il giugno e il settembre 2020 il Covid-19 è stato individuato in 70 casi (19,2%). Tre quarti dei soggetti avevano meno di 60 anni e le cinque comorbilità più frequenti erano la tubercolosi (31,4%), l’ipertensione (27,1%), l’AIDS (22,9%), l’alcoolismo (17,1%) e il diabete (12,9%).
Sembra proprio che, contrariamente a quanto si pensa, le morti da Covid-19 non sono così infrequenti a Lusaka. Come concludono gli autori della ricerca, “i casi di Covid-19 sono stati riportati come rari [in Africa] perché i test venivano eseguiti raramente, non perché lo stesso Covid-19 fosse raro. Se i nostri dati fossero generalizzabili, l’impatto del Covid-19 in Africa risulterebbe sia stato ampiamente sottovalutato”.
Francesco De Palma
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