Anche per l’istruzione questo è stato un anno molto difficile. Le scuole di ogni ordine e grado si son viste costrette a chiudere anticipatamente: dopo un regolare primo quadrimestre, la diffusione del Covid-19 ha visto il paese costretto a dichiarare il “lockdown”. La stessa sorte è toccata anche alle scuole ed alle università.
La scuola si è dovuta rapidamente organizzare, creando una struttura di didattica a distanza: mediante i mezzi che la rete oggi ci mette a disposizione, s’è potuto organizzare un sistema di lezioni online, trasmesse sulle moderne piattaforme di videocomunicazione. Non tutte le scuole erano già adeguatamente organizzate, ma è stato compiuto uno sforzo decisivo, permettendo agli studenti di seguire le lezioni da casa, effettuare compiti e trasmettere le correzioni.
Purtroppo, non tutti i ragazzi hanno a disposizione una connessione veloce o la possibilità di avere un tablet: la didattica “da remoto” rischia di sommergere la loro scolarizzazione. Non tutti hanno le possibilità, gli strumenti o la disponibilità di una rete per ricevere o fare i compiti. È il caso degli studenti disabili, che a scuola sono aiutati da un sostegno che non sempre c’è a casa, o dei ragazzi figli di stranieri, che sono ancora indietro con l’apprendimento dell’italiano.
Per i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, i problemi sono più pratici, mentre per i bambini delle scuole elementari le difficoltà sono maggiori: loro hanno bisogno anche di una presenza fisica, di contatto durante un compito o una spiegazione. In caso di bisogno, potrebbero intervenire solo i genitori, ma non sempre sono disponibili per affiancare i bambini nel risolvere difficoltà o problemi, o perché non sono in casa o non hanno tempo per intervenire, perché lavorano. Il pericolo più grande è che i ragazzi che avevano già difficoltà nelle lezioni “in presenza”, ora nella “didattica digitale” rischiano di rimanere indietro.
L’emergenza ci ha costretto a velocizzare il passaggio alla didattica digitale che, invece di arricchire l’offerta formativa, è divenuta centrale, l’unica fruibile in tempo di pandemia. Ci sarà molto lavoro da fare per colmare lo svolgimento di un anno scolastico così spezzato e lacunoso nello svolgimento del programma.
Germano Baldazzi
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