Si uniscono autotrasportatori, agricoltori, commercianti, pescatori, tutti insieme per chiedere la defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, la possibilità di utilizzare i fondi europei per porre fine alla crisi dell’agricoltura e la stop alle procedure esecutive della Serit, l’agenzia che in Sicilia riscuote i tributi.
Si chiama movimento dei forconi. Forcone simbolo di chi lavora la terra.
Gli operatori del settore lamentano che ormai i prodotti della terra non hanno più valore. I prezzi sul mercato ortofrutticolo sono assolutamente falsati, dalla grande distribuzione, da prodotti importati e immessi sul mercato, venduti invece per locali. Un chilo di limoni al mercato si vende a meno di 30 centesimi di euro. Trasportarlo su un tir che va al Nord costa più del doppio.
Mariano Ferro, leader del movimento dei forconi segnala che verranno occupati luoghi strategici e simbolici in tutta la regione: snodi autostradali, porti, raffinerie, aeroporti, banche e sedi della Serit, “Vogliamo scrivere una pagina nella storia della Sicilia. Siamo stanchi di false promesse. Della politica che non dà risposte. Vogliamo che la gente torni a manifestare la sua indignazione e la sua voglia di cambiamento. E che il governo di Palermo ci ascolti”.
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