FATTI

Tornano in piazza i forconi con i No Tav.

Torna in strada il movimento dei forconi. I ‘Forconi’ di nuovo in piazza oggi a Palermo. Diverse  centinaia si sono radunati a piazza della Pace e davanti alla sede della Serit, la societa’ di recupero crediti, accusata di essere “tra i responsabili della strozzatura delle imprese”. Qui e’ stato creato un presidio, a cui si sono uniti anche alcuni manifestanti No Tav.

La voce dei No Tav oggi però  è contro i palazzi della politica. In particolare quello dell’Assemblea regionale siciliana, verso il quale gli agricoltori si muoveranno in corteo per paralizzare le strade del centro, cantando slogan e fischietti e sventolando le bandiere della Trinacria. Il leader del movimento, Mariano Ferro, rinnova i propositi bellicosi: “Stringeremo d’assedio l’Ars, pronti a occupare un palazzo i cui politici non fanno il loro dovere contro la crisi e per lo sviluppo”.
“Vogliamo entrare nel Palazzo dell’Assemblea regionale siciliana per occuparlo – aveva dichiarato ieri Mariano Ferro, leader del movimento, a PalermoToday -. E se questo non sarà possibile allora quel Palazzo lo accerchieremo, non entrerà un solo deputato, questo è certo. Giovedì occuperemo la raffineria di Priolo. Non ecludiamo nulla – continua – ma nulla è ancora deciso. I blocchi saranno possibili, ma cercheremo di non danneggiare la cittadinanza e la Sicilia più in generale. Rialzeremo la posta e questo – aggiunge Ferro – sarà solo la logica conseguenza della mancanza di risposte e di considerazione nei confronti delle esigenze che abbiamo manifestato. Abbiamo ricevuto attacchi, quelli sì, ma non risposte”.
Il Presidente dell’Ars Francesco Cascio, sul suo profilo Twitter, parlando della protesta dei Forconi ha assicurato di incontrare i rappresentanti del movimento insieme ad alcuni capigruppo del Parlamento regionale.
I manifestanti si dicono sfiduciati anche rispetto ai tavoli tecnici congiunti Regione-governo nazionale: “Si sono rivelati un bluff, ma ce lo aspettavamo. Ecco perche’ avevamo chiesto di farne parte. La politica si conferma sorda. E allora ci faremo sentire”.

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