Categorie: FATTI

“Non nel mio nome”, l’Islam italiano religione di pace

Un segnale importante, quello lanciato dall’Islam italiano con le manifestazioni di venerdì e sabato scorsi (e con molte, autorevoli e rilevanti dichiarazioni lungo tutta la scorsa settimana). Per dire che i terroristi non hanno il diritto di infangare il nome di un’intera religione, che essi non parlano a nome di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini musulmani i quali vivono nel nostro paese, sono già integrati o sulla via di una fruttuosa integrazione. Per dire che “non si può uccidere e prevaricare in nome di Dio”.

“Non nel mio nome, #NotInMyName”, lo slogan delle manifestazioni. Il terrorismo sfrutta la religione per scopi politici e mediatici, ma è il contrario dei valori che una religione come l’Islam proclama, il messaggio della giornata. Uno slogan e un messaggio che hanno conquistato la stragrande maggioranza di una comunità, al di là del numero dei presenti in piazza. Perché sono i musulmani per primi a sentire il peso di una strumentalizzazione blasfema, come del resto sono i musulmani in primis ad essere vittime del sedicente “stato islamico”, in Iraq, in Siria, in molti altri luoghi del mondo.
A p.za SS. Apostoli, Roma, alla manifestazione promossa dalle associazioni islamiche della città, è intervenuto anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ricordando che “Nessuna guerra è santa, solo la pace è santa”. E che “essere autenticamente cristiani o musulmani significa lavorare per la pace”, a partire dalle periferie.
E’ un concetto che i veri musulmani conoscono bene, come testimonia la bella lettera scritta da Shaimaa Fatihi, studentessa universitaria di 22 anni, di religione islamica, nuova italiana e nuova europea, e pubblicata su Repubblica: “Maledetti terroristi, vi scrivo perché comprendiate che non farete mai dell’Islam ciò che non è. Vi scrivo come musulmana per dirvi che la mia fede è l’Islam, una religione che predica pace, che insegna valori e principi fondamentali, come la gentilezza, l’educazione, la libertà e la giustizia. Voi siete ciò che l’Islam ha contrastato per secoli, voi siete nemici dell’Islam, voi siete coloro che spargono sangue di innocenti, di giovani, anziani, uomini e donne, bambini e neonati. Se qualcuno di voi sta cercando di deviare la mente di qualche giovane, mio coetaneo, per commettere crimini contro l’umanità, sappiate che ce ne sono altre migliaia che sono pronti a riprendersi quell’umanità che tenete in ostaggio, per ridarla al mondo intero”.
Francesco De Palma

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