Mi ricordo con esattezza il giorno in cui vidi una donna singhiozzare perché quello era stato il giorno più bello della sua vita.
Saprei indicare sul calendario quando il piccolo Karim mi saltò al collo per dirmi che mi voleva bene “fino all’infinito”.
E dire, senza sbagliare il giorno, quando un giovane sulla carrozzina uscì dal mutismo in cui era piombato per mettersi a cantare a squarciagola felice insieme a me.
Lo so perché negli anni è accaduto sempre in una data precisa: il venticinque di dicembre.
Ai pranzi di Natale di Sant’Egidio il mondo si rovescia, oppure è semplicemente come dovrebbe essere.
E sarà così anche quest’anno.
Paolo Mancinelli
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