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Tassa sul permesso di soggiorno. Equità per tutti.

Due pesi e due misure. Quando le tasse le devono pagare gli italiani sono evocate come assurdi e iniqui balzelli, mentre sarebbe giusto quadruplicare la tassa di soggiorno per gli stranieri senza tenere conto del reddito. Così sembrerebbe da alcune reazioni della Lega.
Eppure la proposta di Cancellieri e Riccardi sembra proprio improntata all’equità per tutti.
Facendo seguito alle dichiarazioni di ieri, il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, in una intervista con il Corriere della Sera, riferendosi alla scelta di rivedere i criteri per la tassa sul permesso di soggiorno degli immigrati e alla custodia dei detenuti in celle di sicurezza, ha affermato che ”Non c’e’ alcuna volontèà di creare polemiche o di arrivare a fratture, ma la decisione e’ presa e noi proseguiremo come abbiamo annunciato su entrambe le questioni. Andrea Riccardi mi ha telefonato e mi ha invitato ad una riflessione comune che ho subito condiviso sul pagamento di questa tassa e cosi’ abbiamo deciso di riesaminare la situazione soprattutto per quanto riguarda alcune fasce di reddito particolari o difficoltà che si possono creare all’interno delle famiglie”.
In merito alle polemiche di Pdl e Lega il ministro spiega di aver ”massimo rispetto per le opinioni di tutti” ma di voler ”verificare personalmente gli effetti di questo provvedimento. E’ come se all’improvviso moltiplicassimo per quattro la tassa sul passaporto. Voglio proprio vedere cosa succederebbe. Non dobbiamo rischiare che gli stranieri regolari che pagano le tasse e hanno avviato il percorso di integrazione rientrino nell’illegalita”’.
D’altronde ”queste persone le tasse gia’ le pagano proprio come gli italiani e noi dobbiamo tenerne conto”. Per questo, annuncia, ”consulteremo il ministero dell’Economia e poi formuleremo la nostra proposta”. L’obiettivo e’ definire una ”somma sostenibile e non vessatoria come invece potrebbe diventare con i criteri attuali”.

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