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L’Europa vista dai giovani

Nous Europe è il nome di un interessante sito (raggiungibile all’indirizzo https://nouseurope.eu/ ) che si prefigge di essere un periodico online per la diffusione delle politiche comunitarie. Detto così potrebbe sembrare un sito di una qualche istituzione europea o di informazione per pochi specialisti. Al contrario la scoperta del sito e dei suoi articoli svela diverse sorprese.

La prima riguarda la giovane età degli autori: la redazione è composta da 18 studenti, ragazze e ragazzi di età compresa tra 16 e 18 anni del Liceo Gelasio Caetani di Roma.

La seconda sorpresa è nella varietà dei temi trattati dagli articoli, tutti molto interessanti e ben scritti. Gli autori, nel presentare il loro progetto editoriale, si prefiggono di utilizzare un “linguaggio dei giovani per i giovani” per favorire la comprensione e raggiungere l’obiettivo di rendere consapevoli i giovani di essere cittadini europei. Ma attenzione, la terza sorpresa è che questo linguaggio giovane non significa terminologia semplificata o un abbassamento del livello contenutistico, ma uno stilo originale e carico di entusiasmo.  

Abbiamo intervistato uno dei redattori, Alessandro Ceschel, di 17 anni :

Alessandro, nous è la parola greca che indica l’intelletto e quindi la conoscenza, il diventare consapevoli, ma …perché l’Europa ?

Siamo una redazione composta da giovani, la scelta dell’Europa è la più naturale che ci sia. L’Unione Europea per noi è sinonimo di opportunità. Forse lo è sempre stata, per gli emigrati italiani nel periodo della CECA, così come per i giovani studenti che oggi partecipano a programmi di Erasmus o ricevono sovvenzioni europee per le loro start-up. Ma l’Unione Europea non è solo un mezzo (o un portafogli), per noi l’Europa è il fine da raggiungere. Essere comunità pacifica, unita e solidale.

Siamo consapevoli che il nostro progetto non basta a raggiungere  da solo questo obiettivo, ma crediamo che la diffusione dei temi di cui l’Unione Europea si occupa, sia il primo passo per stimolare una coscienza critica in chi ci legge,  soprattutto se giovani. Ci proponiamo, quindi, di raccontare l’Europa, come se fosse una storia. Come in ogni storia non tutto va bene, ma va comunque raccontato e, come nelle migliori storie, non esistono solo buoni e cattivi e non ci sono finali già scritti. Il prossimo capitolo? Speriamo di essere noi, ma potremo farne parte soltanto conoscendo ciò che ci ha preceduto e che si sta narrando ora.

Sul sito ti definisci un sognatore e un visionario, per quale sogno pensi valga la pena impegnarsi?

Sì, mi definisco così. Per me essere “visionario” non significa immaginare un mondo che non esiste, bensì un mondo che ancora non c’è, ma che potrà essere.

Per me Il sogno per il quale vale la pena impegnarsi è l’uguaglianza, ma non quella formale, quella materiale, di tutti i giorni. Uguaglianza non significa “essere tutti uguali”, anzi, il contrario, “dare a ognuno la possibilità di essere chi vuole, senza barriere, disparità o svantaggi iniziali”.

Mia madre mi prende spesso in giro, dicendomi che la prima frase che ho pronunciato è stata “non è giusto”, perché sin da piccolo sono stato molto polemico e non ho mai accettato le cose per come erano se non mi sembravano giuste. Ecco, vale la pena di impegnarsi per poter dire in ultimo: “Ora il mondo è più giusto”.

Grazie Alessandro, un bel programma su cui impegnarsi. Buon lavoro a te e a tutta la redazione di Nous Europe !

Marco Peroni

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