Il premier Mario Monti: “Non vogliamo mettere a rischio i soldi dei contribuenti, le condizioni economiche non consentono di dire sì”. Il precedente della Grecia, che nell’agosto 2004 organizzò le olimpiadi prevedendo incassi economici e scommettendo sul futuro e sulla rinascita, salvo poi ritrovarsi piena di debiti e strutture già fatiscenti (da molti già denominate “Le nuove rovine di Atene”), hanno sicuramente pesato sulle scelte del Governo. C’è anche da aggiungere come nota di contorno che il premier non avrebbe gradito le pressioni politiche che gli sono giunte nella giornata di ieri.
Il ministro del turismo Piero Gnudi ha commentato: “Decisione sofferta, ma vogliamo valorizzare lo sport”. Il sindaco Alemanno ha smentito voci di dimissioni e si è detto amareggiato: “Monti ha detto no”. Simili sentimenti per il presidente del comitato promotore Pescante: “Amarezza per grandissima occasione persa”. Ma alcuni sondaggi che circolano in rete già indicano una preferenza per il no. Le immagini di questi giorni che provengono dalla Grecia hanno frenato anche gli entusiasti.
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