Steve Green è responsabile di una collezione davvero particolare: la Green Collection è infatti la più importante collezione privata – più di 40.000 – di testi della Bibbia, alcuni davvero rarissimi.
Visionabile anche virtualmente attraverso il sito http://explorepassages.com, una parte di questa collezione è ora a disposizione dei visitatori in una mostra aperta dalla scorda settimana in Vaticano, nel Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro, sotto il titolo Verbum Domini.
La mostra – gratuita – resterà aperta fino al 15 aprile (tutti i giorni dalla 9 alle 18, tranne il mercoledì dalle 13 alle 18) e merita una visita per provare l’emozione di vedere da vicino esemplari davvero rari delle scritture ebraiche e cristiane nei secoli.
Si va da antichi rotoli della Torah – commoventi quelli quasi distrutti dalla furia nazista ed esposti a testimonianza della forza della Parola, che sopravvive anche alla devastazione – alla Bibbia di Gutemberg, da Vangeli arabi e siriaci alla King James Bible, senza dimenticare i rotoli di Qumran o i rari frammenti di papiro del I secolo col testo del Vangelo.
Arricchita anche da pezzi provenienti dalla Biblioteca Vaticana, dai Musei Vaticani e da altre collezioni
private di Europa e Stati Uniti, la
mostra propone suggestive ambientazioni, che ricostruiscono luoghi legati
alla storia della Bibbia e dell’archeologia e consentono al visitatore
di trovarsi proiettato all’interno di siti-simbolo: dalle grotte di Qumran alla tipografia di
Gutenberg, completa di una copia funzionante della macchina a stampa e che consente al visitatore (paziente) di stampare e portare a casa un pagina in facsimile della Bibbia Gutemberg a 42 linee (per la precisione, una pagina dal Primo libro dei Re secondo la Vulgata, ovvero del Primo libro di Samuele).
Ancora ricostruiti sono una
stanza del castello di Wartburg – dove Lutero in esilio lavorò alla sua
traduzione in tedesco della Bibbia – ; uno scriptorium monastico; un
ambiente del monastero di Santa Caterina sul Sinai, dove venne rinvenuta
la prima Bibbia quasi completa, il Codex Sinaiticus.
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