Andrea Riccardi: la sua biografia, carriera e fondazione Sant’Egidio

Andrea Riccardi

Chi è Andrea Riccardi: le tappe del suo percorso

La biografia di Andrea Riccardi, classe 1950, racconta la storia di un intellettuale che all’impegno sociale e civile ha sempre affiancato la sua passione accademica. Una storia scandita da queste tappe.

Comunità di Sant’Egidio (1968)

Andrea Riccardi ha fondato, nel 1968, la Comunità di Sant’Egidio, che da allora è nota per l’impegno sociale, per i numerosi progetti di sviluppo nel Sud del mondo, per il lavoro a favore della pace e del dialogo. Oggi, Sant’Egidio profonde il suo aiuto in più di settanta Paesi del mondo.
Inoltre, nel suo ruolo di presidente della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in molti Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea.

Percorso accademico (1981)

Dal 1981, Andrea Riccardi è professore ordinario. Tra i diversi e prestigiosi atenei nei quali ha insegnato, spiccano l’Università di Bari e La Sapienza. Oggi è professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre.
Nel corso della sua carriera accademica, diverse università internazionali lo hanno insignito di una laurea honoris causa:

  • Università Cattolica di Lovanio (Belgio);
  • Università Card. Herrera – CEU di Valencia (Spagna);
  • Georgetown University di Washington (USA);
  • Università di Augsburg (Germania);
  • Università Jean Moulin Lyon 3 (Francia), en raison de services éminents à la paix et à l’Université.

Ministro (2011)

Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, Andrea Riccardi ha ricoperto la carica, per il Governo Monti, di ministro senza portafogli per la Cooperazione internazionale.

Presidente della Dante Alighieri (2015)

Dal 22 marzo 2015, Andrea Riccardi è il presidente della Dante Alighieri. La società, fondata nel 1889 da Giosuè Carducci e da altri intellettuali di spicco dell’epoca, si pone come obiettivo la tutela e la diffusione dell’italianità nel mondo.

Pubblicazioni di Andrea Riccardi

Esperto del pensiero umanistico contemporaneo e studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea nonché del fenomeno religioso nel suo complesso, Andrea Riccardi ha pubblicato numerosi libri e collabora con diversi periodici e quotidiani. Tra le sue pubblicazioni:

  • Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Mondadori, 2000-2009);
  • Governo carismatico: 25 anni di pontificato (Mondadori, 2003);
  • Convivere (Laterza, 2006);
  • Il “partito romano”. Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI (Morcelliana, 2007);
  • L’inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma (Laterza, 2008);
  • Giovanni Paolo II. La biografia (San Paolo Edizioni, 2011);
  • La sorpresa di papa Francesco (Mondadori, 2013);
  • Il professore e il patriarca. Umanesimo spirituale tra nazionalismi e globalizzazione (Jaca Book, 2018).

In Giovanni Paolo II. La biografia, Andrea Riccardi traccia un quadro completo di questa grande figura del Novecento. Nel volume La sorpresa di papa Francesco, analizza i primi mesi del pontificato collocandolo dinanzi alle sfide del mondo globalizzato. In una delle sue ultime pubblicazioni, La forza disarmata della pace. Movimento, pensiero, cultura, Andrea Riccardi si chiede dove sia finito il movimento per la pace dopo il 2003 e afferma che una cultura di pace deve riprendere forza e, con essa, un movimento che sperimenti percorsi nuovi per una partecipazione più attiva ai grandi temi internazionali.
Siamo parte di questa storia globale, che ha tanti attori, piccoli e grandi. E speriamo che questa storia si sviluppi in una prospettiva di pace, che è la migliore condizione possibile per l’umanità.

Premi e riconoscimenti di Riccardi

Andrea Riccardi ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, fra cui, nel 2009, il prestigioso Premio Carlo Magno, che viene attribuito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte nella promozione di una Europa unita e nella diffusione di una cultura di pace e di dialogo. Si legge nella motivazione: “Per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un’Europa più umana e solidale all’interno e all’esterno delle sue frontiere”.
Tra gli altri premi ricevuti, occorre almeno citare il Premio Balzan per l’umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli (18 novembre 2004) e il Premio UNESCO per la pace Houphuet Boigny (1999). La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.

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