Un ottimo Presidente
Il settennato che si è aperto ieri con l’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica – lo stanno declinando in molti – è una svolta importante per il nostro paese. Andrea Riccardi, sul Corriere della sera di oggi, colloca ad esempio l’elezione di quest’uomo al vertice delle istituzioni come il passaggio ad una nuova fase della storia repubblicana:
«L’elezione
segna la fine di un ciclo politico (la seconda Repubblica): fu
inaugurato dalla presidenza del cattolico Scalfaro, eletto nel 1992 da
un Parlamento in crisi. […] Con il governo Renzi e le riforme
s’è aperta una nuova stagione. Mattarella, conscio della differenza di
ruolo rispetto al premier, non sarà solo un garante istituzionale, ma
parlerà agli italiani. Non un protagonista, ma qualcuno di radicate
convinzioni e sapienza umana che può rappresentare un ancoraggio in una
transizione complicata».
Sarà interessante capire meglio cosa sia successo tra il 2013 ed il 2015 e perchè un collegio di elettori pressochè identico (almeno quello parlamentare) sia passato dall’impasse sciolta con la rielezione di Napolitano al vasto consenso tributato ieri al nuovo Presidente. Ma questo sarà appunto il compito di domani.
Sergio Mattarella alle Fosse Ardeatine, 31 gennaio 2015. |
Mi premeva invece – sulla scorta della cronaca – sottolineare la visita che Mattarella, appena eletto, ha voluto fare alla Fosse Ardeatine.
Il mausoleo è un luogo emblematico per la storia del nostro paese, e la breve dichiarazione che il Presidente ha rilasciato viaggia tra passato e presente, tra memoria e speranza per il futuro:
«L’alleanza tra Nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista,
razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo
doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione
di terrore».
Osservava in proposito Michele Serra su la Repubblica:
«È come se i primi, timidi abbozzi di una Terza Repubbllica trovassero ispirazione più nel dna della Prima che nella confusa vitalità della Seconda. Si presume che il dodicesimo presidente, andando con mezzi propri ed idee proprie alla Fosse Ardeatine, sapesse che non è un gesto qualunque e forse, alla luce della nostra storia politica recente, neppure un gesto neutrale».
Mi sembra un ottimo inizio.
Paolo Sassi
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