FATTI

Monti : un grande progetto per salvare Pompei

«Realizzare il progetto Pompei e’ un segnale forte che indica come nel Sud sia possibile e fattibile oltre che necessario avere il coraggio e le forze per fare le cose difficili che servono» Così ha concluso il suo intervento il premier Mario Monti a Napoli presentando il piccolo grande progetto per salvare Pompei. Messa in sicurezza e legalità al 100%. È con questo duplice obiettivo che il Governo e la Commissione europea hanno potuto, nel tempo record di soli tre mesi, costruire, valutare e approvare un intervento che determinerà, entro il 31 dicembre 2015, la riqualificazione del sito archeologico di Pompei.Dopo il via libera dell’Europa, con Decisione comunitaria del 29 marzo 2012, al piano complessivo da 105 milioni di euro tra fondi Fesr e nazionali, oggi a Napoli, è stata annunciata l’immediata operatività del Grande Progetto Pompei, attraverso la pubblicazione dei primi 5 Bandi europei. Sono intervenuti all’evento il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e i ministri Cancellieri, Ornaghi,Barca e  Profumo insieme al Presidente della Regione Campania Caldoro e ai sindaci di Napoli e Pompei, De Magistris e D’Alessio.
«Certi beni del patrimonio culturale naturale offrono un interesse eccezionale che esige la loro preservazione come elementi del patrimonio mondiale dell’umanità».
Pompei, tra i maggiori luoghi-simbolo dell’Italia, è una delle aree archeologiche visitabili più estese al mondo e, dopo il circuito Colosseo-Palatino, è il secondo tra i siti archeologici italiani per numero di visitatori.
Dopo i crolli avvenuti nell’area archeologica di Pompei nel novembre 2010 e nei mesi successivi è stato adottato un programma straordinario per rafforzare le azioni e gli interventi di tutela.
I bandi prevedono alti requisiti di affidabilità, legalità e trasparenza definiti nel quadro del Protocollo di legalità, sottoscritto oggi dalla Prefettura di Napoli e dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. Il Protocollo è stato promosso, con l’Intesa Interistituzionale “Progetto Pompei” del 20 gennaio 2012, dai Ministri dell’Interno, per i Beni e le Attività culturali, per la Coesione territoriale, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.
Pompei – area scavata di oltre 66 ettari, con i resti degli edifici del I secolo privi di copertura ed esposti agli effetti climatici – da oltre 250 anni subisce danni alle strutture murarie e agli apparati decorativi.
Il progetto finalizzato alla conservazione, manutenzione e  miglioramento del sito archeologico di Pompei prevede l’investimento di 105 milioni di EURO a partire da fondi UE e nazionali.
L’approvazione del progetto fa seguito alla domanda inoltrata dalle autorità italiane e ad un piano d’azione concordato con la Commissione in cui è stata accertata l’entità dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei, gravemente danneggiata dalle eccezionali precipitazioni temporalesche abbattutesi sul sito a fine ottobre e dalle intemperie verificatesi nel 2010 che avevano già causato gravi crolli.
Il progetto Pompei prevede di:
– consolidare le strutture del sito archeologico, a partire dalle aree definite “ad alto rischio” sulla base della mappa del rischio archeologico;
– costruire un sistema di canalizzazione e di drenaggio nell’area di proprietà statale non ancora scavata sotto la quale sono sepolti gli edifici antichi;
– procedere a lavori di consolidamento, restauro e abbellimento in linea con le metodologie di conservazione programmata;
– migliorare la formazione del personale della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei addetto al sito.

Marco Peroni
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