FATTI

Mario Monti a Bergamo: “all’Italia non servono mezze misure ma riforme radicali”

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha inaugurato da Bergamo la campagna elettorale ribadendo che Scelta Civica non è il partito dei moderati: ”l’Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali”.  Rispondendo indirettamente a Silvio Berlusconi, che gli aveva rimproverato di non aver accettato la sua proposta di federare i moderati, ha aggiunto che ”non si tratta di federare i moderati ma di federare i riformatori, i riformisti”. La convention è stato aperta da Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e presidente di Scelta civica: ”Dopo la campagna elettorale e mi auguro il nostro successo, dobbiamo creare un movimento politico sui territori del nostro paese. Da oggi chiederemo il voto agli italiani. La legge elettorale con cui votiamo e l’ incapacità del Parlamento di trasformarla mostrano il blocco del sistema politico”. Riccardi ha poi ricordato la “novità etica” introdotta dal presidente Monti che ”ha mostrato la possibilità di fare politica per spirito di servizio”.  Lo stesso Monti lo ha sottolineato parlando della sua scelta ”ispirata dal desiderio di fare qualcosa di buono per il paese” quando avrebbe potuto magari sperare in una candidatura al Quirinale: ”Ho pensato che per l’Italia fosse più interessante provare a promuovere questo sforzo piuttosto che magari andare ad esercitare per sette anni un incarico che è meno rilevante per il cambiamento dell’Italia”.  Per tale cambiamento Monti è stato sempre convinto, come ha ribadito in vari passaggi del suo intervento, che fossero necessarie “adesioni trasversali” per superare le emergenze e attuare le necessarie riforme. Mario Monti ha quindi segnato le differenze con la Lega Nord “Mai vorremmo veder spezzato il paese: noi amiamo l’ Italia tutta” quindi quelle con il centrodestra, che gli ha impedito di compiere le riforme in tema di riforma della giustizia, con un riferimento praticamente esplicito al Cavaliere: ”Conflitti di interesse, falso in bilancio e corruzione sono i temi più ostacolati dalla destra, anche per ragioni storiche e personali che conosciamo”.  Infine verso il centrosinistra il leader di Scelta civica rimprovera un certo conservatorismo in materia di economia e lavoro, ma chiarisce che è sua intenzione apportare modifiche alla riforma Fornero.
Riguardo alle proposte per il prossimo governo, Monti ha parlato di “drastica riduzione del numero dei parlamentari”, da portare al primo consiglio dei Ministri, ” insieme ad un riassetto dello Stato più proficuo e meno oneroso”. Necessaria anche la riforma del Titolo V della Costituzione che con i cambiamenti introdotti negli ultimi anni da “destra e da sinistra” hanno finito per “paralizzare l’Italia”.  Sul tema delle tasse sul quale è stato più ferocemente attaccato dagli avversari, Monti si è dichiarato convinto che le riforme da lui attuate e proposte rendano possibile una riduzione delle tasse è risposto alle critiche: “Qualcuno è stizzito perché parlo della possibilità di una misurata e graduale riduzione delle tasse, ma non è affatto incoerente”.
Sul “dopo voto” e futuro governo il leader di Scelta Civica ha dichiarato che: ”Non parteciperemo a governi che non avranno un forte orientamento riformista. Questa sarà la cartina di tornasole”.  Non è il momento di parlare di alleanze ma parlando di Sel risponde al suo leader:  ”Vendola dice che sulle riforme può discutere con Monti, a patto che faccia autocritica. Ma scherziamo?”.
Monti si è rivolto nel suo discorso anche al largo fronte dei potenziali astensionisti e delusi della politica: ”Chi pensa non votando di fare un dispetto alla vecchia politica in realtà le fa un favore. Dirò agli elettori che non vogliono fare una scelta politica di fare una scelta civica”.
Sull’attuale situazione economica e sulle voci di nuove manovre finanziarie, Monti conferma un certo ottimismo: ”Siamo, spero, usciti da una crisi finanziaria grave. Bisogna associare la continuazione di una disciplina di bilancio con un nuovo slancio per la crescita, il lavoro e il sociale. Non è possibile imbrogliare i nostri figli e nipoti gravandoli di debito. Il fatto che la congiuntura vada meno bene o peggio di quanto previsto, di per se’, non indica la necessità di manovre aggiuntive perché il saldo è previsto in termini congiunturali”.

Marco Peroni
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