FATTI

DOVE MANGIARE, DORMIRE, LAVARSI – 2015 – Una guida per i poveri.

Roma – al termine di un’intensa e molta significativa conferenza stampa (che si può leggere qui nella sua integrità), tenutasi presso la sede della Comunità di Sant’Egidio, è stata presentata l’ormai famosa guida “DOVE MANGIARE, DORMIRE, LAVARSI – 2015”. Un vademecum per i poveri che è arrivato alla sua 25° edizione e che, di anno in anno, ha aiutato migliaia di poveri, stranieri, Rom e senza fissa dimora a sopravvivere nella città Eterna. Non solo nella guida vi sono anche molte sezioni utili per usufruire di vari servizi sia medici che legali molto importanti per chi vive per strada. 
Insomma uno strumento diventato fondamentale per la città di Roma e per le sue istituzioni e che sempre più viene preso come riferimento da tutte le associazioni, cooperative e parecchie che si occupano attivamente del sociale. 
Una guida di 232 pagine, costituita da 14 sezioni (con circa 800 indirizzi utili) e divisa per le varie tipologie di servizi di cui si intende usufruire. Da sottolineare anche che la guida non viene pubblicata solo a Roma ma anche nelle città di Genova, Milano, Napoli, Firenze, Padova, Barcellona, Madrid e Buenos Aires.
Ma accanto a questa guida, però, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Prof. Marco Impagliazzo, ha anche esposto i nuovi dati relativi alla povertà nella città di Roma per l’anno 2013. Dati molto preoccupanti, come ha detto lo stesso Prof. Impagliazzo, perché mettono in evidenza come la povertà a Roma stia sempre di più aumentando, come si evince dai dati di seguito riportati*: 
6 milioni di persone in Italia vive in povertà assoluta. Oltre il 15% di questi sono anziani e questo è un dato in aumento.
Povertà estrema: le persone senza dimora, o in grave indigenza sono 47.648 in Italia (dato ISTAT). A Roma sono circa 7.800.
Questi dati aumentano per la disoccupazione (13%) soprattutto giovanile (42,9%), che ha come conseguenza spesso la perdita della casa.
Inoltre secondo una stima dell’’ISTAT, effettuata nel 2011, le persone senza dimora a Roma sono 7.800. 
Di questi durante l’inverno trovano riparo presso centri di accoglienza notturna del Comune, di parrocchie, di istituti religiosi e associazioni di volontariato circa 2.760 persone così divise:
1560 presso parrocchie, associazioni di volontariato e religiosi
1200 presso centri convenzionati con Roma Capitale .
600 posti circa dovranno essere aperti da dicembre a marzo per il piano di accoglienza invernale che ancora non è partito a causa dell’indagine su Mafia Capitale 
Quindi si può stimare che circa:
2500 persone non trovano riparo per la notte
2000 persone vivono in alloggi di fortuna
Ma se la povertà aumenta, anche la solidarietà aumenta di pari passo e così si vede come la disponibilità di posti nei centri di accoglienza per i rifugiati è aumentata nel 2014 da 250 a 2.500. Inoltre a seguito della crescita dell’afflusso di rifugiati provenienti dal Mediterraneo nel 2014 è stato avviato un programma organizzato di accoglienza (SPRAR) che ha visto Roma tra le città maggiormente impegnate nell’ospitalità. Le associazioni e i gruppi che svolgono un servizio di strada sono 37 (2 in più rispetto all’anno precedente) e costituiscono una rete consolidata di volontari che tutta la settimana sono presenti accanto alle persone senza dimora nei luoghi dove cercano riparo per la notte. Sono più di 2200 i romani che gratuitamente la sera si impegnano in questo modo. Molti altri si aggiungono per aiutare ed per incontrare i poveri durante le feste di Natale e Capodanno (i dati completi si posso leggere qui).
Infine la Comunità di Sant’Egidio a Roma ha aperto anche quest’anno per il periodo invernale, uno spazio di accoglienza all’interno di Palazzo Leopardi per chi è senza fissa dimora, che va ad aggiungersi ad altre strutture già attive tutto l’anno a Trastevere. Il centro, che dispone di 12 posti letto, accoglie per il piano di accoglienza invernale le persone che vivono abitualmente per strada nel quartiere. La Comunità di Sant’Egidio negli ultimi anni ha anche esteso il suo intervento nella periferia della città fino a toccare comuni limitrofi come Nettuno, Civitavecchia, Anzio e Fiumicino, dove punte di estrema povertà cominciano ad emergere nel vasto territorio provinciale.
Diego Romeo 

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