“Gli Invisibili”. Richard Gere presenta il suo film sugli homeless alla Mensa di Sant’Egidio.

“Mi sono posto anche io questa domanda. Sono un attore. Un attore deve sempre porsi questo tipo di domanda ogni volta che interpreta un ruolo. Ho avuto la convinzione di essere sulla strada giusta, quando nelle riprese delle scene finali mi sono trovato a chiedere l’elemosina nel centro di New York, in mezzo a tanta gente. Nessuno si è fermato, nessuno si è accorto di me, tutti mi hanno ignorato. Ecco lì mi sono veramente convinto di essere sulla strada giusta”.
La risposta di Richard Gere alla domanda di una giornalista nel corso della sua conferenza stampa romana, riassume il senso della sua interpretazione del film: Gli Invisibili (Time Out of Mind).
E’ un film indipendente, diretto da Oren Moverman, presentato al Toronto International Film Festival
nel mese di settembre 2014. È stato mostrato anche al Festival dei Giffoni,
il 23 luglio 2014. Il film è uscito in maniera limitata negli USA il 9 settembre 2015. In Italia uscirà nelle sale il prossimo 15 giugno 2016.
nel mese di settembre 2014. È stato mostrato anche al Festival dei Giffoni,
il 23 luglio 2014. Il film è uscito in maniera limitata negli USA il 9 settembre 2015. In Italia uscirà nelle sale il prossimo 15 giugno 2016.

E’ questa la storia del protagonista del film interpretato da Richard Gere. Un uomo volutamente senza nome e vinto dalla vita. La malattia e la morte della moglie, l’indebitamento improvviso, la perdita della casa, la depressione e il rifugio nell’alcol. Ecco che si compie il salto nel baratro da dove sembra impossibile uscire. E allora il vagare senza meta, senza uno scopo, lo smettere di esistere nella vita degli altri, il non essere più una persona, ma diventare solo un problema da gestire.
La ricerca disperata di riconquistare un minimo di fiducia da parte della figlia, forse ciò che di più bello gli resta, diventa l’unica sua fissazione, l’unico scopo delle sue giornate, l’unica cosa che lo tiene in vita.
Richard Gere, per la conferenza stampa di presentazione a Roma di questo intenso film, il 9 giugno 2016, ha scelto un luogo particolare: la mensa per i poveri della Comunità della Comunità di Sant’Egidio. Questa mensa, l’unica a Roma a servire pasti nell’orario serale, è oramai un punto di riferimento irrinunciabile per il “popolo della strada”. Migliaia di pasti vengono serviti ad altrettante persone, accolte con calore e amicizia come in una famiglia. Un luogo dove molti poveri si affollano e molti non-poveri scoprono, nel fare servizio in questo luogo meraviglioso, che esiste un senso più profondo della vita: che si è più felice nel dare, che nel ricevere. Ecco allora che chi serve e chi è servito diventano parte di un unico popolo. Per questo a nessuno è apparso strano che molti ospiti fissi della mensa fossero presenti, assieme ai volontari, sia alla conferenza stampa, sia alla proiezione della prima del film. Erano nelle prime file della sala e Richard Gere li ha salutati uno ad uno, con affetto, chiamandoli “amici e fratelli”.
Richard Gere ha risposto con una brillante pacatezza alle domande dei giornalisti mostrando una grande passione sul tema dei poveri dell strade. Ha sicuramente contibuito a scrivere una bella pagina di cinema. quel cinema che non punta solo al profitto commerciale, ma sa essere arte, politica ed impegno civile.
Ad un certo punto ha detto: “Il mio produttore italiano era un pò preoccupato circa il successo di questo film dal punto di vista dei guadagni. Ma poi abbiamo concluso che il vero successo di un film non si misura solo dai guadagni economici che genera. Il vero successo si misura dalla capacità di questo film nel diffondere il bene, nel gettare una luce sui problemi e nel migliorare la realtà”.
E’ forse questa l’economia su cui puntare nel nostro futuro?
Francesco Casarelli
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