FATTI

Onu delle religioni per disinnescare i conflitti? Ad Anversa con Sant’Egidio capi religiosi di tutto il mondo

Anversa (Belgio) “Oggi le religioni sono riconosciute universalmente come un fattore di pace e si invoca da più parti il loro ruolo per contribuire a disinnescare la violenza negli scenari di crisi”. Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha motivato così la propria adesione “alla proposta di una Onu delle religioni che il Presidente emerito di Israele, Simon Peres ha fatto a Papa Francesco”. “E’ il segno – ha affermato – di una grande novità culturale: la violenza è patrimonio distorto di frange estremiste, ma alle religioni si chiedono interventi per disinnescare la violenza. Esse sono una risorsa essenziale per la costruzione di una piattaforma morale e spirituale che favorisca la convivenza tra genti di fedi e culture diverse”.
“Oggi – ha aggiunto Marco Impagliazzo – le religioni sono riconosciute universalmente come un fattore di pace e si invoca da più parti il loro ruolo per contribuire a disinnescare la violenza negli scenari di crisi. Le religioni “sono una risorsa essenziale per la costruzione di una piattaforma morale e spirituale che favorisca la convivenza tra genti di fedi e culture diverse”.
All’incontro ‘Peace is the Future, Religions and Cultures in Dialogue 100 Years after World War I’, che si tiene ad Anversa, in Belgio, dal 7 al 9 settembre ed è giunto alla XXVIII edizione, partecipano 350 leader religiosi e personalità della cultura e della politica da oltre 60 Paesi del mondo. 


“Le radici dell’incontro – ha detto ai giornalisti il vescovo di Anversa, monsignor Johan Bonny – sono nel grande evento promosso da Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi e che da quel giorno la Comunità di Sant’Egidio ha ripreso annualmente quella iniziativa portandola in città e continenti diversi ogni anno”.


“La diocesi di Anversa ha pensato che questa tradizione dovesse continuare e siamo onorati che oggi questa catena di preghiera e di pace che dura da 28 anni sia approdata qui, e deve continuare”, ha spiegato il presule sottolineando che “la scelta della diocesi è stata dettata dalla volontà di far vedere alla cittadinanza la testimonianza della Chiesa sul fronte del rapporto con le religioni, perchè i cristiani e le altre religioni hanno un patrimonio di rapporti e legami pacifici, ed anche se ci sono delle differenze, in quanto le religioni sono talvolta coinvolte in dinamiche nazionali difficili, è necessario costruire spazi dove le religioni possano condividere le cose migliori che hanno”. Da Anversa – fanno sapere gli organizzatori – ci si aspetta da parte del Gran Mufti di Egitto Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam una dura sconfessione del terrorisimo islamico e del cosiddetto Califfato. (fonte AGI)

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