FATTI

Cent’anni di denuncia dell’“inutile strage” che è ogni guerra …

Proprio oggi, 1° agosto, ricorre il 100° anniversario della famosa Nota – quella sull’“inutile strage” – che papa Benedetto XV volle indirizzare, mentre si completava il terzo anno di guerra – e che guerra, la prima guerra mondiale! – a tutti i belligeranti: “Il mondo civile dovrà dunque ridursi a un campo di morte? E l’Europa, così gloriosa e fiorente, correrà, quasi travolta da una follia universale, all’abisso, incontro a un vero e proprio suicidio?”. Queste le domande – profetiche, si può dire, 100 anni dopo – del pontefice. 
Ed ecco le proposte: “Che sottentri alla forza materiale delle armi la forza morale del diritto […]. Un giusto accordo di tutti nella diminuzione simultanea e reciproca degli armamenti […]. L’istituto dell’arbitrato con la sua alta funzione pacificatrice, secondo norme da concertare e sanzioni da convenire contro lo Stato che ricusasse o di sottoporre le questioni internazionali all’arbitro o di accettarne la decisione […]. Si tolga ogni ostacolo alle vie di comunicazione dei popoli con la vera libertà e comunanza dei mari: il che, mentre eliminerebbe molteplici cause di conflitto, aprirebbe a tutti nuove fonti di prosperità e di progresso […]. Quanto ai danni e spese di guerra […] una intera e reciproca condonazione […]. La reciproca restituzione dei territori attualmente occupati […]”.
“Sono queste” – continuava papa Della Chiesa – “le precipue basi sulle quali crediamo debba posare il futuro assetto dei popoli. […] Nel presentarle pertanto a Voi, che reggete in questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla cara e soave speranza di vederle accettate e di giungere così quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno più, apparisce inutile strage”. 

E’ noto come quell’invito venisse ricusato dalle potenze di un’Europa accecata dalla contrapposizione e destinata a disfarsi di lì a poco più di un anno. Ma la Nota segna comunque un momento altissimo e lungimirante nella storia della Chiesa cattolica. E l’inizio di una scelta precisa che accomunerà poi tutti i papati del Novecento: la scelta per la pace.
“La pace di Benedetto” – ha scritto Andrea Riccardi (su “Avvenire”, si veda https://www.avvenire.it/agora/pagine/e-la-chiesa-cerc-la-pace-globale_201002061025310830000) – “non era la vittoria di una parte sull’altra, ma la fondazione di un ordine internazionale giusto e stabile, […] non attraverso le armi, ma con il negoziato e il dialogo. La posizione elaborata da Benedetto XV […] rappresenta la ‘filosofia’ a cui si rifarà l’azione della Santa Sede durante tutto il Novecento per quel che riguarda la pace e la guerra. […] La ‘dottrina’ di Benedetto XV è un punto di partenza decisivo, tra guerra e pace, anche per la Chiesa di Paolo VI, di Giovanni Paolo II”.
Sarà la medesima sensibilità a muovere il 27 ottobre 1986 papa Wojtyla, quando convocherà la Giornata Mondiale di preghiera per la pace ad Assisi cui prenderanno parte i rappresentanti di tutte le religioni mondiali. Un’intuizione semplice e profonda: riunire i credenti nella città di San Francesco, ponendo l’accento sulla preghiera per la pace di fronte all’orrore della guerra. 
Nel suo discorso conclusivo, Giovanni Paolo II esorterà: “Continuate a vivere il messaggio della pace, continuate a vivere lo spirito di Assisi!”. La Comunità di Sant’Egidio ha raccolto l’eredità di quella Giornata, e ha continuato a vivere ed a promuoverne lo spirito negli Incontri annuali che si sono succeduti, dal 1987 (Roma) fino al 2016 (ancora ad Assisi, alla presenza di papa Francesco), radunando, in questo pellegrinaggio di pace, sempre più uomini e donne di religione diversa, uniti dal desiderio di costruire insieme strade di pace.
Del resto, è proprio questo il titolo dell’edizione 2017, “Strade di Pace”. Appuntamento in Germania, a Muenster e Osnabrueck (Westfalia), dal 10 al 12 settembre prossimi (cfr. http://www.santegidio.org/pageID/16332/langID/it/M%C3%BCnster-2017–Strade-di-Pace.html)!

Francesco De Palma
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