FATTI

50 anni di “Avvenire” …

Il quotidiano, fortemente voluto da Papa Paolo VI festeggia il suo primo mezzo secolo di vita: il 4 dicembre 1968 compare nelle edicole di tutto il paese la nuova testata “Avvenire”.
In realtà, la nascita è il risultato di una fusione tra due quotidiani già esistenti
Il primo è “L’Avvenire”, di ispirazione cattolica, fondato a Bologna nel 1896, prendendo l’ispirazione per il nome dalle pagine francesi “L’avenir” di F. Lamennais e C. Montalembert.
I promotori della testata furono il conte Giovanni Acquaderni e Giovanni Grosoli, appoggiati molto concretamente dai cardinali Egidio Mauri e Domenico Svampa.
Primo direttore del nuovo quotidiano fu Filippo Crispolti; nel 1902 il nuovo giornale completò il nome, divenendo “L’Avvenire d’Italia”.
Nel 1968 avvenne la fusione che portò alla testata che ancora oggi è nelle edicole, con il quotidiano cattolico milanese “L’Italia”. Il suo nome tornò ad essere “Avvenire”, di cui in questi giorni si celebra l’anniversario della fondazione.
San Paolo VI perseguì con tenacia la nascita di un quotidiano nazionale in cui tutti i cattolici italiani potessero riconoscersi, in un pensiero sociale e politico comune. Con l’ambizione di realizzare una piattaforma per l’espressione unitaria dei cattolici dal punto di vita sociale, ma anche come strumento di dialogo con il resto della società.
Il primo direttore del nuovo quotidiano, Leonardo Valente, scrive sul suo primo editoriale: «Sceglieremo di essere uno strumento comune di ricerca, di proposta e di partecipazione che tenga conto con umiltà della pluralità reale del mondo cattolico». 

Leonardo Valente è un giornalista con esperienza. Aveva scritto su il Popolo, il Giorno e collaborato a Milano con la Rai. A 39 anni inizia la nuova avventura alla direzione dell’Avvenire. Il suo vice sarà Gian Luigi Degli Esposti, 42 anni, proveniente dal Mulino di Bologna. La redazione di Roma sarà diretta da Angelo Narducci, già al Popolo e alla Gazzetta del popolo.
Il Comitato editoriale è formato da Giuseppe Lazzati, dell’Università Cattolica, da Vittorino Veronese del Banco di Roma e da Luigi Pedrazzi del Mulino (in via riservata, parteciperanno anche il gesuita padre Tucci e Guglielmo Zucconi).
Leonardo Valente, nel suo primo editoriale, spiega che un quotidiano che ha come sua specifica peculiarità l’ispirazione cattolica, possa essere utile nella società italiana alla fine degli anni ’60, sentendo il peso della responsabilità di dare alla società una lettura dei fatti in un’ottica diversa, di presenza, ma anche di intervento nella società.
Scrive Valente: “Noi crediamo che la presenza dei cattolici sia un impegno quanto mai attuale in un momento della storia del Paese in cui la crisi delle ideologie, la frattura tra società politica e società civile, la pressione livellatrice della società dei consumi e per contro l’esplodere della contestazione propongono l’urgenza di un discorso che sostanzialmente superi i contrasti di comodo alla ricerca di nuovi piani di incontro, di nuovi canali di comunicazione, soprattutto di nuovi valori e di più autentiche occasioni di rinnovamento. (…) In questo spirito la direzione e la redazione dell’Avvenire iniziano il loro lavoro convinte di essere soltanto uno strumento a disposizione di una grande forza che agisce nella storia; nella speranza che il nome scelto come testata – lo stesso del primo quotidiano cattolico italiano – sia per i loro lettori e per loro un auspicio di presenza nei tempi che stanno per venire”.
Con il passare degli anni il quotidiano trova il suo spazio nella società ed ampia la sua tiratura.
A partire dalla metà degli anni ‘90, arriva alla direzione Dino Boffo. Con lui il quotidiano rafforza la sua attenzione verso la società civile e rafforza lo spazio dedicato al dibattito culturale.
Ci sono delle novità editoriali: dal febbraio 1996 esce “Popotus”, inserto bisettimanale pensato specificamente per i giovani; strutturato come giornale d’informazione, ma con temi e forma dedicati ai bambini e ai ragazzi. In seguito nascono anche tre inserti mensili: “Luoghi dell’Infinito” (itinerari alla scoperta dei luoghi più belli del sacro), “Noi Genitori & Figli” e “Non Profit”, per ampliare l’offerta del quotidiano su temi di carattere sociale.
Dal 1998 Avvenire sbarca su internet rendendo più facilmente fruibile la lettura del quotidiano ed ampliando la platea dei sui lettori.
La tiratura del quotidiano, supera giornalmente le 100mila copie vendute ed è di proprietà della «Fondazione di Religione “Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena”», organismo della Conferenza Episcopale Italiana.
Il suo attuale direttore è Marco Tarquinio.

Germano Baldazzi

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