FATTI

Papa Francesco. La commozione dell’amico ebreo Tenembaum, della Fondazione Raoul Wallenberg

Baruch Tenembaum

L’elezione di papa Francesco ha commosso profondamente, Baruch Tenembaum, fondatore della Fondazione Raoul Wallenberg, argentino, ebreo e amico personale da molti anni di Jorge Mario Bergoglio
Intervistato da Aleteia, Tenembaum  ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto, perché ritengo che dal punto di vista spirituale si ripeterà qualcosa di simile a ciò che ha fatto Giovanni XXIII al servizio della Chiesa e del mondo”.  L’elezione di papa Francesco “è un motivo di speranza. Sono certo che troverà la via per dialogare con i fedeli islamici”, ha sottolineato. “Lo conosco molto bene da quando era vescovo ausiliare di Buenos Aires. Si è preoccupato di aver cura del murale che è stato eretto per la prima volta in una cattedrale dedicata alle vittime della Shoah, e dell’Associazione Israelita Argentina (AMIA)”.
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Bergoglio si è distinto per la sua vicinanza alle minoranze – ha aggiunto Tenembaum –. Conservo un ricordo molto speciale. Andava personalmente al mercato a comprare i fiori da deporre sulla tomba del suo predecessore, il cardinale Antonio Quarracino, di fronte al murale delle vittime”. “È un uomo molto semplice, molto umile e spirituale. Ha partecipato come nessun altro a tutti gli incontri interreligiosi. Ha molti amici rabbini, ed ha pubblicato dei libri insieme ad alcuni rabbini. Si è recato in molte sinagoghe. Non lo dico perché sono ebreo, ma perché è un uomo con un profondo rispetto per tutte le persone che hanno diritto ad essere diverse, a patto che siano integre”.  Quando è arrivato a Buenos Aires per essere vescovo ausiliare, nel 1992, Tenembaum gli ha detto: “Guarda, Jorge, noi rispettiamo ogni persona che rispetta ogni persona. E lui non solo è stato d’accordo, ma lo ha dimostrato con la sua vita”. “È davvero emozionante che i cardinali abbiano scelto come papa un autentico uomo del popolo. Vestiva abiti normali, viaggiava sui mezzi pubblici”, ha concluso Tenembaum. “Allo stesso tempo è un uomo di grande cultura”.


con Paolo VI nel 1965

Tenembaum è stato pioniere dagli anni Sessanta del dialogo interreligioso tra cristiani, ebrei e musulmani. E’ stato promotore della prima visita di un Papa a Gerusalemme e per questo nel 1965 fu invitato in Vaticano e ricevuto da Paolo VI.  Anche il cardinale Primate dell’Argentina, per lo stesso motivo gli consegnò il premio Chiesa argentina, concesso per la prima volta a un Ebreo in Argentina. Nel 1966  Tenembaum fondò l’organizzazione interconfessionale Casa Argentina in Gerusalemme e ha cominciato ad organizzato numerose iniziative di dialogo interreligioso. All’inizio del 1976 è stato rapito da estremisti di destra appartenenti alla Tripla A (Alleanza Argentina Anti sovversiva), un’organizzazione statale clandestina terroristica che lo accusavano di “infettare la Chiesa cattolica con il virus del giudaismo” e “di diffondere presunte idee di convivenza per da distruggere i principi cristiani” attraverso il suo lavoro di dialogo interreligioso. Fu difeso con forza da P. Orazio Moreno che ne chiese la liberazione dal pulpito nella sua Chiesa di Fatima, giungendo poi a trattare direttamente con i rapitori, che infine lo rilasciarono.
Trasferitosi in Uruguay è stato fra i fondatori della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, che prende il nome dal diplomatico svedese scomparso nel Gulag sovietico dopo aver salvato la vita a migliaia di ebrei e di altri perseguitati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Marco Peroni
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