FATTI

“Georgia”: una cerniera tra Europa e Asia

Un mondo piccolo, ma di cerniera. Una storia minore, ma tra due continenti centrali nella vicenda umana. Questa la Georgia, ex repubblica sovietica, oggi indipendente, cui Simona Merlo ha dedicato un volume insieme agile e denso (“Georgia”, appunto, “Una storia fra Europa e Asia”, pubblicato da Beit). 

Prima la crisi cecena, poi la “guerra” tra Russia e Georgia per l’Ossezia meridionale (agosto 2008) hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sulla fragile stabilità dell’area caucasica. 
La Georgia è un piccolo paese, ma riveste un’importanza strategica per la regione. È snodo tra Europa e Asia, porta sul Mar Nero. Vi si gioca una partita energetica, c’è il progetto di restaurare nella zona l’influenza di Mosca. Ma c’è anche il desiderio di uscire dall’orbita russa, la vitalità di un nazionalismo di lunga data, secoli di scambi e contaminazioni culturali, e uno stato che, a oltre vent’anni dall’indipendenza, non si può ancora dire pacificato. 
Come scrive l’autrice, “la Georgia attuale è un paese che fatica a trovare la propria collocazione sullo scenario internazionale, che si sente per molti versi europeo, ma che ha condotto in questi ultimi anni una politica estera più filo-americana che europeista”. 
Il libro della Merlo, allora, si propone lo scopo di svelare anche a un pubblico di non addetti ai lavori la complessità di un’area percepita vicina all’Occidente ma, al tempo stesso, lontana dai suoi orizzonti storici, culturali e religiosi.

Francesco De Palma
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