FATTI

Lampedusa, 3 ottobre: “Getta il tuo pane sulle acque, perché con il tempo lo ritroverai”. Salva e sarai salvato …

Oggi è un giorno di memoria.

Memoria del 3 ottobre di tre anni fa, quando al largo di Lampedusa persero la vita 368 tra profughi e migranti. 
Le istituzioni, la società civile, le associazioni, la scuola, stanno ricordando quel giorno, intendono adoperarsi perché stragi del genere non si ripetano mai più. 
Guardiamo ai tanti in pericolo perché si salvino. Ci salveremo anche noi, dalla disumanità, dal paganesimo dell’indifferenza (papa Francesco).
Su questo blog mi piace oggi accennare al discorso che fa Erri De Luca ricordando un versetto del Qoelet, libro della Bibbia tra i più belli e complessi. 
“Manda il tuo pane sopra i volti delle acque”, traduce De Luca la prima parte di 11,1 (“Getta il tuo pane sulle acque”, recita la traduzione ufficiale CEI). E lo interpreta: è quello che facciamo ogni volta che portiamo in salvo qualcuno, senza guardare a quanto questo possa costare in termini di risorse, immagine, etc.. Quell’investimento – comunque – lo ritroveremo: “Poiché in molti giorni lo ritroverai”, traduce sempre lo scrittore la seconda metà del versetto (“perché con il tempo lo ritroverai”). 

Salvare gli altri è salvare noi stessi. Salvare il futuro degli altri è salvare il nostro futuro.

Francesco De Palma
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