FATTI

I cento passi

Due giorni fa, il 5 gennaio, sarebbe stato il compleanno di Peppino Impastato (lo so, sono un po’ in ritardo…).

Ho conosciuto la storia di questo giovane coraggioso, intelligente, che ha lottato a mani nude contro la mafia, nel 1999, leggendo un bel libro sui giornalisti uccisi dalla mafia. allora Peppino non era molto conosciuto. Sarà che è stato ucciso il 9 maggio 1978, mentre tutta l’Italia era sconvolta dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro.
Ma poi è arrivato lo splendido film Marco Tullio Giordana: “I cento Passi“. E’ la distanza che separava la casa di Peppino da quella del Boss Gaetano Badalamenti (Tano Seduto per Peppino). Una distanza troppo breve, che Peppino voleva dilatare distinguendo in maniera netta il suo modo di vivere da quello dei mafiosi, prima di tutto smettendo di conformarsi al sentire comune di Cinisi, smettendo di aver paura, prendendo posizione, mettendoci la faccia. Ma i cento passi di di Giordana hanno permesso a tanti di avvicinarsi a Peppino, e queste sono divenute le parole con cui tutti lo ricordano. Al film è seguita una delle più famose canzoni dei Modena City Ramblers, una webradio, e molti altri eventi ed espressioni artistiche e culturali che ricordano Peppino e che portano questo nome. Qualche giorno fa mi trovavo al Quirinale a visitare la splendida mostra “Noi, l’Italia“, dove 150 opere d’arte raccontano la storia di questi 150 anni di unità, e tra le 150 telette, per raccontare la storia della lotta alla mafia, ho notato una splendida opera dal titolo “I cento passi” dedicata a Peppino.
Per farla breve… Auguri Peppino (anche se con qualche giorno di ritardo) e grazie Marco Tullio Giordana, per non averci fatto dimenticare questo giovane coraggioso.

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