FATTI

Nascono i “Caschi Blu della cultura” …

È notizia di questi giorni: a Roma di fronte allo scenario delle Terme di Diocleziano, è stato firmato un accordo di collaborazione tra l’Unesco e lo Stato italiano per la creazione di una “task force” italiana, con relativo centro di Formazione a Torino. Nascono, così, con il programma “Unite for Heritage” i cosiddetti “Caschi blu della cultura” con l’intento di reagire alle nuove emergenze sorte con il diffonndersi del terrorismo internazionale. 

La notizia è stata data dal Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini.
La struttura sarà articolata in vari livelli: ne farà parte un personale specializzato, sia civili che Carabinieri addetti alla tutela del Patrimonio Culturale; da storici dell’arte, studiosi e restauratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro; l’Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Archivistico e Librario e altri enti culturali a vario titolo. Vi sarà anche la collaborazione di privati che abbiano riconosciuta esperienza nel settore. A breve faranno parte di questa unità anche docenti universitari che hanno già fornito la propria disponibilità
La task force avrà le funzioni di valutare i rischi e quantificare gli eventuali danni al patrimonio culturale; stilare piani d’azione e misure urgenti in caso di attacchi o danneggiamenti ad opere di valore storico-culturale, ma anche naturalistico; supervisione tecnica e adeguati corsi di formazione per il personale nazionale dello stato; dare assistenza al trasferimento di oggetti, reperti in luoghi sicuri; potenziare la lotta contro il saccheggio e il riciclaggio mediante traffici illeciti di beni culturali sottratti.
L’idea nacque nel 2015, quando l’Italia avanzò la proposta di istituire un team di pronto intervento per procedere alla messa in sicurezza dei beni artistici e culturali. Il 1° agosto del 2015 da ben 80 ministri della cultura fu siglata la Dichiarazione di Milano per la difesa dei beni artistici, storici e archeologici sotto la minaccia di distruzione.
Abbiamo tutti conservato il ricordo della barbara uccisione di Khaled al-Asaad l’archeologo di Palmira, come anche le immagini della distruzione del sito archeologico da parte dei fanatici dell’ISIS, senza che nessuno potesse intervenire. Il loro intento era quello di compire una “pulizia culturale”. Il Presidente Gentiloni, commentando la creazione del nuovo strumento di protezione artistica, ha detto: “I terroristi non solo vogliono colpire i simboli della cultura, dell’istruzione, della capacità di crescere, ma anche cancellare la diversità e il pluralismo in certe zone del mondo dove questi valori sono sempre stati rispettati”.
Si è creato oggi un vero e proprio centro d’eccellenza, utile per la creazione di nuove figure di difesa della cultura perché proteggano e preservino al contempo la pluralità e l’identità storica di ogni popolo, come ricchezza, memoria delle origini di ogni popolo.

Germano Baldazzi 

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