Nel nuovo tempo dei muri, ricordiamoci che cadono tutti …
Pare che oggi sia il “Mauergleich”: il numero di giorni passati da quando il Muro di Berlino è stato abbattuto, 29 anni fa, è identico a quello dei giorni (1961-1989) in cui la capitale tedesca è stata ferita da una barriera che ne tagliava in due la vita e la speranza.
Costruito in una notte, il Muro è crollato in una notte. La ricorrenza di oggi ci ricorda una tragedia della seconda parte del “secolo breve”, ma pure – come ebbe a dire papa Francesco – che “tutti i muri crollano: oggi, domani o dopo 100 anni. Ma crolleranno. I muri, mai sono delle soluzioni; invece i ponti sì: sempre. Sempre”.
Nuovi muri, o nuovi progetti di muri, hanno sostituito quello di Berlino. L’augurio è che facciano la stessa fine. Nella capitale tedesca, a poche decine di metri da quell’assurda barriera, Kennedy andò a dire “Ich bin ein Berliner”. Ognuno di noi, a poca distanza dai muri mentali e materiali che ci è toccato in sorte di vivere può testimoniare che fa parte di un unico mondo, che prima o poi vedrà il trionfo dei ponti.
Francesco De Palma
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