FATTI

L’inferno di Moria

Un devastante incendio ha incenerito il più grande campo profughi per migranti e richiedenti asilo presente in Europa, quello di Moria.

Era il centro costruito nella grande isola di Lesbo, primo approdo europeo per tantissimi fuggitivi da guerre, disastri, calamità dell’Africa e dell’Asia.

In una intervista rilasciata al TG2, una donna ancora terrorizzata per il pericolo, ha dichiarato: “Eravamo circondate da una muraglia di fuoco, ci sentivamo soffocare, i bambini urlavano terrorizzati, non siamo riusciti a salvare niente, ora non sappiamo dove andare”.

In origine, le autorità greche avevano aperto questo centro per ospitare circa 3000 persone, ma le diverse crisi ne la chiusura di tantissime rotte per chi scappava dal proprio paese, hanno convogliato nel centro per migranti e rifugiati, più di 12mila tra uomini, donne e bambini.

L’emergenza dovuta alla diffusione del virus del Covid19 ha ulteriormente peggiorato la situazione: i primi casi di positività tra i richiedenti asilo hanno infatti generato ulteriore nervosismo e disperazione tra chi attende da tanto tempo una risposta positiva alla richiesta di accoglienza.

Il disastro umanitario causato dall’incendio sembra aver sbloccato, almeno in parte, la situazione: la Grecia s’è offerta di allestire un nuovo riparo alle migliaia di migranti che sono rimasti senza neanche un tetto e di fornire il cibo necessario per tutti.

La Germania, cui è attualmente affidata la presidenza di turno della UE, ha esortato gli stati membri a farsi avanti per accogliere i migranti i cui ricoveri sono andati distrutti.

In tanti – in particolare le associazioni non governative, con Medici senza frontiere e la Comunità di Sant’Egidio, attive sull’isola per tutta l’estate – hanno sottolineato la necessità di uno sforzo straordinario, creativo e solidale, per far fronte a quanto accaduto.

C’è bisogno di fornire materiale ed aiuto concreto per sostenere e proteggere i tanti che al momento sono rimasti senza un riparo, nell’attesa che si realizzino gli impegni presi dalle autorità e si trovi una soluzione definitiva per la sistemazione in terra europea di tutti coloro che sono in cerca di accoglienza, rifugio e protezione

Germano Baldazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *