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25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne

Purtroppo, il tragico fenomeno della violenza sulle donne non rallenta. Anzi, complice la pandemia, nel corso del giorni passati in lockdown, il numero delle violenze sulle donne è aumentato di tre volte: ogni tre giorni una donna vittima rimane vittima di violenza. Nei primi dieci mesi del 2020, ci sono state già 91 le vittime della “violenza di genere”.

Il Presidente Conte, presentando il nuovo rapporto dell’Istituto di Ricerca Eures, ha aggiunto come il fenomeno della violenza verso le donne sia ancora sottostimato, in particolar modo, all’interno delle stesse famiglie, dove però il riserbo e la vergogna non permettono un controllo adeguato, per difendere e salvare le donne.

Quest’anno, la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne arriva in un tempo in cui è impossibile scendere in piazza, manifestare pubblicamente come in passato: a causa dell’emergenza covid, ci si sta organizzando con fantasia ed ingegno. Alcuni propongono – per esempio a Firenze – di uscire indossando un drappo rosso, oppure di esporre alla finestra un fazzoletto, un pezzo di stoffa, una tenda sempre di colore rosso.

Sono tantissimi gli eventi culturali organizzati, da nord a sud, per ricordare il dramma delle volenze.

A Milano si può seguire gratuitamente in streaming “Adesso libere”, uno spettacolo tratto da “Adesso basta! Istruzioni contro l’abuso”.

Sempre a Milano, a partire dalle ore 9, sul sito del Padiglione d’Arte contemporanea, verrà trasmessa una performance dell’artista curda Zehra Doğan: “In memoria di Hevrin Khalaf”. Lei dipingerà di fronte a oltre 200 persone, il ritratto di Hevrin Khalaf, segretaria generale del Partito del Futuro siriano, attivista per i diritti delle donne, uccisa nel corso di un’azione militaresca, nel 2019.

Ancora a Milano, nel quartiere Selinunte – S. Siro, si potrà visitare la mostra diffusa “Le donne parlanti“: cinque gigantografie per sensibilizzare sulla tematica della violenza verso le donne anziane, fenomeno in aumento che spesso si consuma nel silenzio e nell’indifferenza. E sono solo alcune delle numerose iniziative previste.

A Roma, inizia il concorso internazionale di cortometraggi “16 DAYS 16 FILMS contro la violenza sulle donne” che si svolgerà online fino al 10 dicembre. Ma, anche a Roma sono numerose le iniziative di sensibilizzazione e di informazione sulla difesa delle donne.

Un’altra iniziativa, organizzata dall’ATAC, è la campagna “AtTACca la violenza“: a tutto il personale in servizio di linea saranno distribuiti dei post-it da attaccare sulle vetture o sulle divise del personale. Questi adesivi avranno il senso di trasformare ogni dipendente in un “messaggero contro la violenza“.

Saranno distribuiti ai passeggeri alcuni post-it bianchi, dove anch’essi potranno scrivere un messaggio di solidarietà, contro la violenza alle donne.

Un’altra proposta, simile a quella di Milano, si terrà nel corso di una manifestazione nei pressi della Piramide Cestia, dove le donne saranno invitate ad indossare delle scarpe rosse e gli uomini, una rosa rossa.

Molte altre iniziative sono state organizzate nei diversi municipi della Capitale.

Il rapporto Eures ha rivelato una situazione molto grave: la coppia rimane il contesto più a rischio per le donne. Negli ultimi 20 anni, ci sono state 1.628 vittime tra le coniugi, le partner, le amanti o tra le ex partner. Quasi il 50% delle vittime, sono all’interno delle stesse famiglie. E gli assassini delle donne nella quasi totalità dei casi, sono gli uomini (94%).

C’è un grandissimo lavoro di cultura da fare, iniziando nelle scuole, educando bambini e ragazzi di oggi nella cultura del rispetto reciproco. Rispettare e mostrare sempre che in ogni persona, di qualunque età, sesso credenza o attitudine, debba essere rispettata, sempre. Un lavoro che vacompiuto nella società civile, nel mondo del lavoro, talvolta anche a livello politico, nelle stanze del potere, dove succede che le donne possano essere screditate, proprio per il loro sesso.

Dai giovani può e deve iniziare un lavoro di rispetto e correttezza per ogni uomo e donna, senza distinzioni: sta a noi collaborare con gli educatori in qualità di genitori, fratelli, figli, amici e compagni di vita!

Germano Baldazzi

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