Il “medico dei poveri” del Cairo …
È morto tra i suoi pazienti, tra quei malati che curava ameno per dieci ore al giorno per 365 giorni l’anno, Mohamed Mashally, il cosiddetto “medico dei poveri”. Mashally viveva nella provincia del Delta del Nilo di Gharbiyah, a nord del Cairo.
S’era laureato alla Facoltà di Medicina nel 1967 con il massimo dei voti, ed aveva deciso di fare della sua professione una vocazione da onorare senza limiti.
Il dottor Mohamed Mashally ha visitato poveri nella sua città egiziana per più di 50 anni e senza chiedere loro né identità, né origini, né credo: Musulmani, Cristiani Copti, Ortodossi, non credenti, uomini, donne, bambini! E per tutti era uguale: se eri povero lo faceva gratuitamente, in quella che era la sua modesta clinica, con i poveri mezzi che aveva a disposizione. Ma, anche dai benestanti non pretendeva compensi particolari, a chi insisteva presentava il conto equivalente ad 1 dollaro per la prestazione. Ai suoi pazienti era solito fornire lui stesso le medicine per le terapie.
La sua è una storia bellissima. Ha raccontato che «dopo la laurea ho scoperto che mio padre ha sacrificato tutta la sua vita per farmi diventare un medico. Così ho promesso a Dio che non avrei preso un centesimo dai poveri e avrei vissuto una vita al servizio del mio prossimo di qualunque cultura o religione sia».
È così spiegata l’origine della sua vocazione che ha orgogliosamente mantenuto per tutta la vita. Talvolta è stato incontrato e riconosciuto da testate giornalistiche della televisione che volevano intervistarlo, sotto compenso. La sua risposta era sempre la stessa: “Vi racconto tutto, ma io non voglio soldi, aiutate poveri e bisognosi”.
Germano Baldazzi
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